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Channel: Bozzetti di viaggio – La Voce di Manduria
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L’edicola votiva in contrada La Paccio

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La storia delle edicole votive, ci insegna che spesso venivano erette in corrispondenza di accessi ai fondi agricoli, per devozione del proprietario per una grazia ricevuta o come protezione contro le avversità climatiche. Altre edicole votive, invece, venivano erette ai crocicchi di tratturi, divenendo, in tal modo, punti di riferimento o di ritrovo di coloro che lavoravano le terre.

Quella che vi proponiamo oggi, è una edicola votiva posta in contrada La Paccio, al crocevia di tratturi costeggiati da muretti a secco che delimitano oliveti secolari. Raggiungerla non è stato affatto semplice perché rovi e arbusti spontanei, tipici della macchia mediterranea, hanno invaso il tratturo campestre; abbiamo così deciso di percorrerlo a piedi.

L’edicola, non è riportata sulla cartografia IGM del 1948, sebbene sulla facciata principale, al di sopra della nicchia, si legge l’anno della sua edificazione.

Realizzata interamente in blocchi di tufo locale, misura circa cm 90 x 80 di base con altezza di poco inferiore a 2,30 mt.

Non presenta elementi di decoro sulle facciate, ad esclusione di una cornice sporgente piatta sulle facciate laterali, mentre sulla sommità della facciata principale si notano, alle estremità due pinnacoli a forma di “T”, e al di sopra della nicchia, un elemento centrale ove è riportato l’anno (1948) e un cerchio inciso.

La nicchia, posta al centro della facciata principale, non presenta alcun decoro: una semplice apertura rettangolare di cm. 40 x 60, leggermente arcuata, al cui interno ospita una stampa, molto rovinata, della Madonna del Rosario di Pompei fissata sulla parete di fondo con dei chiodi.

L’edicola ha la facciata principale tinteggiata a calce, mentre le restanti sono lasciate a vista.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 20’ 59.3” N

Long. 17° 37’ 32.4” E

 

Per arrivarci:

Da Manduria, si percorre Via Sorani sino alla Masseria Surani Piccola. Superata la masseria, si prosegue oltre la strada Comunale Uggiano M. – San Pietro in B., per circa 2,00 km, sino al crocevia. Si svolta a sinistra percorrendo il tratturo per circa 250 mt, sino a giungere all’edicola, posta sul lato destro della strada.

Emilio Distratis

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

 

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Casa Doria in contrada Marroco

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002 001 003Consultando la carta d’Italia dell’IGM, con il toponimo “C. Doria”, viene indicato un piccolo fabbricato in contrada “Marroco”, al termine di un tratturo che, dalla strada comunale che attraversa le contrade Mondonuovo e Marroco, si dirige verso ovest, per terminare dopo circa 600 mt.

La stretta sede stradale del tratturo, in più punti invasa dalla vegetazione spontanea e da arbusti macchiosi, ha il fondo sconnesso, a tratti impraticabile, per cui raggiungere il fabbricato non è stato semplice.

Pensavamo di trovare un caseggiato, magari piccolo, ed invece, la costruzione che si trova all’interno del fondo incolto, delimitato da muretti a secco, è costituita da un unico vano che non supera i 25 mq di superficie e con altezza di poco inferiore a 4,00 mt. Data la modesta entità, il fabbricato, quindi, non riveste carattere particolare, per cui l’attribuzione del toponimo, pensiamo, sia solo scaturita per la sua ubicazione. Infatti, la costruzione sorge in un luogo leggermente rilevato rispetto ai terreni circostanti, sicuramente punto di riferimento per la zona.

Accedervi è stato impossibile in quanto alti arbusti di mirto, hanno invaso l’accesso.

La costruzione, dall’esterno, si presenta in buone condizioni statiche, con le facciate lasciate a vista. Sul prospetto est si notano tre mensole in tufo, forse appoggio di una probabile copertura.

Coordinate GPS

Lat. 40° 21’ 7.8” N

Long. 17° 37’ 1.4” E

Per arrivarci:

Da Manduria, si percorre Via Sorani sino alla Masseria Surani Piccola. Superata la masseria, si prosegue oltre la strada Comunale Uggiano M. – San Pietro in B., per circa 2,00 km, sino al crocevia. Si svolta a destra percorrendo il tratturo per circa 600 mt, sino a giungere al fondo incolto, al cui interno è ubicata la costruzione.

Emilio Distratis

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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Casina Dimitri in contrada Bagnolo – Le Fiatte

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Lungo la strada vicinale Uggiano M. – Masseria Giustiniani, a circa un due chilometri dal centro urbano, sul lato sinistro, prospiciente la vicinale, vi è ubicata la Casina Dimitri, costituita da un corpo di fabbrica e da un attiguo giardino recintato prospiciente la strada comunale.

La casina ha la facciata principale rivolta a est, e l’accesso avviene dal tratturo che costeggia il muro di cinta del giardino e il fabbricato a nord: l’unica porta da cui si accede all’interno degli ambienti, è affacciata sull’oliveto. Lo stato di degrado e abbandono, è maggiormente evidenziato nella volta di copertura del vano di accesso, per cui abbiamo preferito limitare la nostra visita solo all’esterno della costruzione.

La pareti della casina presentano una scialbatura a calce. Sul prospetto est, la presenta delle “appese”, fanno pensare ad una volta mai realizzata, così come gli innesti per i muri di elevazione.

La casina non presenta elementi di pregio, fatta eccezione per il comignolo che si eleva dal tetto.

Sul lato sud della costruzione, si nota l’apertura ad un vano cantina, il cui accesso è invaso da una pianta di fico spontaneo.

A ovest del fabbricato, un’area racchiusa da un alto muro in conci di tufo, costituisce l’originario giardino di pertinenza su cui si affacciano i diversi ambienti che costituiscono la casina.

 

Infine, poco distante dal fabbricato, verso est, vi è nel terreno circostante, una cisterna interrata.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 22’ 15.5” N

Long. 17° 35’ 45.6” E

 

Per arrivarci:

Da Uggiano Montefusco, si seguono le indicazioni per Maruggio. Giunti al bivio tra la SP 135 e la vicinale per Bagnolo, si prosegue per quest’ultima, percorrendo circa 1200 mt, sino ad arrivare al bivio con la strada che conduce alla masseria Giustiniani. La casina è a circa 400 mt dal bivio, sulla sinistra della strada comunale.

Emilio Distratis

 

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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Casina Pasanisi in contrada Bagnolo – Le Fiatte

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Lungo la strada vicinale Uggiano M. – Santa Maria di Bagnolo, a poco meno di un chilometro dal centro urbano, sul lato destro, prospiciente la vicinale, vi è ubicata la Casina Pasanisi – Dragonetti, costituita da un corpo di fabbrica e da un attiguo giardino recintato.

La casina, attualmente abitata, ha la facciata principale rivolta a sud, e presenta degli elementi di facciata tipici della zona. La facciata stessa conserva in parte l’originaria tinteggiatura con colore rosso. Dal cancello in ferro, sorretto da due pilastri in muratura, si accede all’area scoperta antistante la costruzione, pavimentata in parte con le basolato in pietra calcarea. Sui citati pilastri, sono riportati i cognomi di Pasanisi e Dragonetti, anche se, sulla tavola IGM, il fabbricato viene indicato con il toponimo di Cas. Pasanisi.

Il fabbricato, costituito da due corpi di fabbrica tra loro adiacenti. Quello più prossimo alla strada vicinale, è costituito dal solo piano terra, mentre l’altro, a carattere residenziale, si sviluppa al piano terra e al primo piano.

A nord della costruzione, un alto muro in conci di tufo locale, racchiude un’area a forma quadrata, che costituisce il giardino di pertinenza.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 22’ 52.0” N

Long. 17° 36’ 1.2” E

 

Per arrivarci:

Da Uggiano Montefusco, si seguono le indicazioni per Maruggio. Giunti al bivio tra la SP 135 e la vicinale per Bagnolo, si prosegue per quest’ultima, percorrendo circa 350 mt, sino ad arrivare alla Casina, posta sulla destra della strada.

 

Emilio Distratis

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Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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L’edicola votiva in contrada Piscine

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Al bivio tra la strada che da Uggiano Montefusco conduce alla Chiesa di S. Maria di Bagnolo, e la strada per Maruggio-mare, sotto un rigoglioso albero di fico, è presente una edicola votiva al cui interno è possibile osservare un dipinto che ritrae la scena della Pentecoste.

Completamente ricostruita verso la fine del secolo scorso, conserva solo il dipinto originario. Le struttura, così come la copertura, realizzata a doppia falda, è in conci di tufo. A protezione della nicchia, un infisso in profilati di alluminio, a nostro parere, di pessimo gusto estetico.

L’attuale costruzione, rispecchia in parte quella che era l’originaria edicola votiva, fatta eccezione, appunto, per l’infisso e la copertura. Le pareti sono lasciate a vista.

Presenta dimensioni e forma particolari: la nicchia, infatti, è posizionata a poco più di 40 cm dal piano stradale, con altezza di circa 110 cm e larghezza di 50 cm.

L’altezza totale dell’edicola, non supera i 170 cm.

Come abbiamo riportato all’inizio di questa breve descrizione, all’interno della nicchia, è possibile osservare il dipinto sulla scena della Pentecoste, secondo quanto riportato negli Atti degli Apostoli: si nota, infatti, lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, e le lingue di fuoco che si posano su ognuno degli apostoli e sulla Madonna, posta al centro della scena.

Coordinate GPS

Lat. 40° 23’ 2.54” N

Long. 17° 36’ 8.11” E

 

Per arrivarci:

Da Uggiano, si seguono le indicazioni per Maruggio. L’edicola è posta al bivio della SP 135 e la vicinale per Bagnolo.

Emilio Distratis

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Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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L’edicola votiva in Largo S. Eligio

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L’edicola votiva che illustriamo con la rubrica di questa settimana, si trova in Largo Sant’Eligio, nella frazione di Uggiano Montefusco, posta di fronte alla omonima chiesetta dedicata al santo.

Realizzata in blocchi di tufo locale, ha dimensioni di cm 60 X 60 circa, con altezza di poco superiore a 180 cm. e si presenta tinteggiata a calce.

La struttura poggia su una base di cm. 100 x 80, in parte cancellata con la realizzazione del piazzale (fuoriesce solo pochi centimetri oltre l’asfalto e mancante nella parte destra, per la realizzazione del cordolo).

Nel libro “Il centro storico di Uggiano Montefusco”, Manduria, 1994 a cura di G. Becci, leggiamo che questa edicola fu eretta dai Padri Passionisti in ricordo della loro attività missionaria, ma che, a seguito di incidente automobilistico, venne abbattuta, successivamente ricostruita nello stesso posto, ma di dimensioni più piccole. La base dove poggia la struttura, quindi, potrebbe essere la parte rimasta dell’originaria edicola. L’edicola, assieme all’Osanna che si trova di fianco alla chiesetta, e l’edicola votiva, posta in contrada Piscine, poco fuori il centro abitato, costituiva un tempo, il punto di riferimento durante la processione nella domenica delle Palme

Al centro della facciata principale, rivolta a est, verso la chiesetta dedicata al Santo, si apre una piccola nicchia le cui dimensioni sono di cm. 30 di base e 25 di altezza, con una profondità di poco superiore a 30 cm. All’interno è visibile il volto di Cristo riprodotto su una lastra di vetro.

Al di sopra della nicchia, una struttura troncopiramidale forma il basamento alla croce in ferro che si eleva. Causa dell’eccessivo peso della croce stessa, una lesione interessa la nicchia e parte di muratura.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 23’ 9.01” N

Long. 17° 36’ 15.27” E

 

Per arrivarci:

L’edicola è in Largo Sant’Eligio nella frazione di Uggiano Montefusco.

 

Emilio Distratis

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Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

 

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La Cappella del Carmine in contrada Acquarone

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Percorrendo la strada che da Uggiano Montefusco, conduce alla vicina Sava, a meno di 300 metri fuori dal centro abitato, sulla sinistra della strada, sorge la piccola cappella dedicata alla Madonna del Carmine.

Ci troviamo in contrada Acquarone – Tagliate per la presenza in zona di antiche cave per l’estrazione dei blocchi di tufo locale.

La costruzione ha dimensioni ridotte, con larghezza di circa 2,50 mt e profondità di poco superiore a 2,00 mt, con altezza di circa 2,50 mt.

Le pareti esterne sono tutte “a vista”, in blocchi di tufo locale. La copertura dell’unico vano è a volta a botte, ed anche l’interno è completamente “a vista”.

La facciata principale è rivolta a nord e presenta l’apertura della porta di accesso leggermente arcuata (si notano due archi sovrapposti nella costruzione della cappella). Superiormente, per tutta la lunghezza del prospetto, corre una cornice mistilinea. La facciata termina con un timpano al cui centro di innalza una croce in ferro.

All’interno della cappella, addossato alla parete di fondo, posta frontalmente alla porta di accesso, vi è la mensa dell’altare. Al centro, posto all’interno di una nicchia, il dipinto della Madonna del Carmine, a firma di Palù e reca l’anno 2003 (il dipinto è identico ad alcune immaginette sacre – vd. santino antico della Madonna del Carmine – Serie ed. G.mi 141 di inizi ´900).

Sulle vicende del dipinto, è interessante ciò che G. Becci, nel suo libro “Il centro storico di Uggiano Montefusco. Via Chiesa”, Manduria, 1992, scrive a proposito di questa cappella.

La presenza di una luce elettrica accesa, dei fiori sull’altare e la tovaglia finemente lavorata, indicano la devozione verso il luogo sacro.

Coordinate GPS

Lat. 40° 23’ 19.68” N

Long. 17° 35’ 53.26” E

 

Per arrivarci:

La cappella del Carmine è posta sulla SP 135 Uggiano Montefusco – Sava, a meno di 300 mt dal centro abitato di Uggiano Montefusco.

 

Emilio Distratis

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La Cappella del Crocifisso

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Schermata 07-2457601 alle 10.33.17 Schermata 07-2457601 alle 10.34.28Giunti a Uggiano da Manduria, percorrendo la strada comunale, all’ingresso dell’abitato, sul lato sinistro della strada, al margine dell’aiuola e vicino alla villa comunale, possiamo osservare la piccola cappella dedicata al Crocifisso.

La facciata principale, rivolta a ovest, è delimitata lateralmente da due lesene scanalate, che terminano con due capitelli. La trabeazione, poggiante sui capitelli è costituita da una fascia scorniciata, posizionata subito sopra la porta di accesso; una seconda cornice è posizionata sopra la prima, di diversa lavorazione e aggettante. La fascia tra le due cornici è occupata al centro da un elemento floreale scolpito.

Sopra la seconda cornice, si trova il timpano, rappresentato da un contorno mistilineo, contenente alcuni fregi, sia nelle parti laterali, che nella parte centrale. Al di sopra del timpano, si eleva una croce in ferro.

L’interno, è costituito da un unico ambiente con copertura a volta a crociera. Sulla parete di fronte all’ingresso, è posizionato il piccolo altare, addossato alla parete. Molto semplice nella realizzazione, è costituito dal piano mensa e da due ripiani più alti, sempre in tufo, con cornice. Il quadro che rappresenta il Crocifisso, è poggiato sul piano più elevato.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 23’ 17.17” N

Long. 17° 36’ 24.7” E

 

Per arrivarci:

La Cappella del Crocifisso è sul prolungamento di via degli Imperiali, nei pressi della villa comunale, nella frazione di Uggiano Montefusco.

Emilio Distratis

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La Cappella dedicata a Sant’ Eligio

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300Dopo una breve pausa estiva, riprendiamo la nostra rubrica settimanale “Bozzetti di Viaggio”. Oggi vi presentiamo la Cappella di Sant’Eligio, a Uggiano Montefusco, sita nell’omonimo largo.

 

Alla periferia sud del centro abitato di Uggiano Montefusco, sul prolungamento di via Lunga con via dei Montefuscoli, di fronte all’edicola votiva descritta la scorsa settimana, c’è la piccola cappella dedicata a Sant’ Eligio, vescovo di Noyon (Chaptelat, 588-Noyon, 1 Dicembre 660).

La piccola cappella presenta dimensioni modeste, con larghezza di poco superiore a 3,20 e lunghezza di poco inferiore a 5,00 mt., con la facciata principale rivolta a settentrione. Costituita da un unico ambiente, ha le pareti in blocchi di tufo locale e copertura con volta a botte, e la sua epoca di costruzione non è certa, anche se può risalire al 1600.

La porta di accesso non è centrale alla facciata, ma leggermente spostata verso destra, non in asse, quindi, con la piccola luce posta quasi alla sommità della volta.

La facciata principale termina alla sommità con un timpano provvisto di cornice; al centro si eleva una croce in ferro mentre ai lati, due elementi in pietra con sovrastante sfera; anche la facciata posteriore presenta un doppio spiovente, anche se di altezza minore. Sulla stessa facciata, vi è l’ingombro della nicchia ove, all’interno della cappella, è collocata l’immagine del santo. Anche questa struttura termina alla sommità a spiovente.

Sulla parete di fondo della cappella, si apre un’arcata, antistante la nicchia che ospita l’immagine del Santo, dipinta su un supporto in lamiera, provvista di una cornice in legno, così come abbiamo avuto modo di osservare da alcune immagini trovate in rete (la cappella al momento della nostra visita era chiusa).

L’altare, ivi addossato alla parete di fondo, è costituito dalla mensa e da una parte retrostante più elevata.

Le pareti della cappella sono tutte tinteggiate con scialbatura in calce. Dal testo “Il centro storico di Uggiano Montefusco”, Manduria, 1994 a cura di G. Becci, apprendiamo che in origine, alcune pitture parietali erano visibili sulle pareti laterali della cappella, oggi, coperte sicuramente dagli strati di calce.

Esternamente, sul lato destro della cappella, a circa cinque metri da questa, si eleva una colonna in tufo, l’Osanna. Poggia su una base a due livelli, costituita da blocchi di notevoli dimensioni, sicuramente più antichi della colonna stessa. Di altezza poco inferiore a tre metri, presenta delle scanalature che corrono lungo le quattro facciate. Superiormente, una cornice di beccatelli. Alla sommità, poggia una croce in ferro. In origine, sicuramente l’Osanna era provvista di protezione, e questo è confermato dalla presenza, agli angoli della base, di fori per l’alloggiamento di paletti.

Coordinate GPS

Lat. 40° 23’ 8.07” N

Long. 17° 36’ 16,17” E

Per arrivarci:

L’edicola è in Largo Sant’Eligio nella frazione di Uggiano Montefusco.

Emilio Distratis

 

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Casina Marsella in contrada Scaledda

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MANDURIA – Percorriamo la stradina asfaltata, di servizio alla condotta Arneo che, dalla Strada Provinciale n. 141 Tarantina da Maruggio – Avetrana al confine di Lecce. Dopo circa 500 mt dall’incrocio, sulla sinistra, direzione nord verso la vicina Masseria Scaledda, ci sono i ruderi della Casina Marsella, toponimo così indicato sulla cartografia IGM in scala 1:25.000.

Attualmente rimane un unico vano, in parte diroccato, voltato a botte in conci di tufo, con addossato sul lato a settentrione, di un alto muro in pietrame a secco, in parte crollato.

Un tempo, forse prima della costruzione della condotta idrica dell’Arneo, che corre vicino alla costruzione, doveva essere costituito da altri ambienti, così come il muro a secco, doveva racchiudere una zona di pertinenza della casina. Ciò è attestato sui luoghi, dalla presenza di alcune file di tufi e pietrame vario che si innesta all’unico ambiente esistente.

L’unico vano, ha le murature portanti in blocchi di tufo locale, su cui poggia la copertura originaria, del tipo a botte, in blocchi di tufo. L’unica apertura è di fronte alla strada di servizio, rivolta a est, in parte ostruita dalla fitta vegetazione di rovi e dai materiali del crollo parziale della volta.

Il muro a secco, di forma circolare nella parte più a nord, è costituito da blocchi non squadrati di conci di tufo, reimpiegando sicuramente quelli di scarto della vicina cava. La zona ove sorge il fabbricato, infatti, anticamente era utilizzata come cava per l’estrazione di conci di tufo per costruzione. Sul lato opposto della stradina, e più a nord della casina, ampie zone conservano i resti dell’antica cava: nascosti tra la fitta vegetazione tipica della macchia mediterranea, i tagli della cava e le tante carrarecce dove veniva trasportati i blocchi appena estratti per essere lavorati e squadrati.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 19’ 30.58” N

Long. 17° 40’ 54.65” E

 

 

Per arrivarci:

Percorrendo la Strada Provinciale 141 – Tarantina, superata la rotatoria, direzione est per circa 1,5 km, si svolta a sinistra imboccando la strada asfaltata che conduce alla masseria Scaledda. La Casina Marsella è a circa 500 mt dall’incrocio, sulla sinistra.

 

Emilio Distratis

 

 

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Masseria Scaledda

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05Masseria Scaledda, o “La Scalella”, come riportato sulla Tav. 203 del Foglio d’Italia del 1874, è situata a sud di Manduria.

Ristrutturata di recente ad opera degli attuali proprietari, la struttura è con destinazione ricettiva.

Come si legge nella pagina web http://www.masseria-salento.com/, il complesso è adagiato sulle Serre della Marina lungo la provinciale “Tarantina”, un tempo facente parte della grancia di San Pietro in Bevagna. Alla masseria si accede tramite il tratturo che si incrocia con la stradina asfaltata di servizio alla condotta interrata dell’Arneo, mentre prima della costruzione della condotta, dalla stradina sterrata che, passando vicino la Masseria Cuturi, giungeva alla masseria, attraversando il Bosco della Rosa Marina. Un portale ad arco immette in un corridoio centrale dove ai lati, sono disposti locali destinati ad ospitare gli animali.

Il complesso masserizio è composto da un corpo di fabbrica imponente, realizzato in un cortile piccolo rispetto al fabbricato. Una torre, difesa da caditoie doppie sui lati più vulnerabili, è la parte primaria della masseria. Essa ha l’accesso alto, che si raggiunge tramite una scalinata a doppia rampa in pietra dura. Alla torre, nel tempo, sia ad est che ad ovest sono stati accorpati dei fabbricati, che insieme ad essa compongono il complesso masserizio. L’intero fabbricato della masseria è predisposto al 1° piano ad ospitare i signori del luogo, a pianterreno i pastori e gli animali; vi sono poi vani per la lavorazione del latte. Le volte dell’intero complesso masserizio sono a botte e a stella.

Nei terreni di pertinenza di questa masseria vi sono due cisternoni: uno a pochi metri dalla masseria, posto all’incrocio con la strada asfaltata; l’altro un po’ distante nella macchia. Entrambi sono forniti di abbeveratoio per gli animali. L’intero complesso edilizio, così come lo vediamo oggi, è frutto di ampliamenti, ristrutturazioni e accorpamenti che si sono succeduti nel corso degli ultimi due secoli.

Da qualche anno, gli ambienti della masseria sono stati ristrutturati per essere destinata a struttura ricettiva, ricavando, all’interno degli ambienti, piccoli appartamenti, dotati di tutti i comfort. Per i dettagli e per ulteriori informazioni, si rimanda alla pagina web dedicata.

 

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 20’ 5.1” N

Long. 17° 40’ 56.0” E

Per arrivarci:

Percorrendo la Strada Provinciale 141 – Tarantina, superata la rotatoria, direzione est per circa 1,5 km, si svolta a sinistra imboccando la strada asfaltata. Il tratturo di accesso alla masseria, è a circa 1600 mt dall’incrocio, sul lato destro della strada, ove è presente l’antica cisterna interrata.

Emilio Distratis

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

(* alcune foto qui riprodotte, sono del sito web http://www.masseria-salento.com/ e della pagina facebook).

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Casina Marcantuddu

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Percorriamo la stradina sterrata che, dalla SP 138 Avetrana – SP Manduria San Pietro in B., si inoltra tra i terreni ad oliveto, per circa 800 mt, sino a giungere ai fabbricati individuati sulla tavola IGM con il toponimo “Casina Marcantuddu”.

Attualmente abitati stabilmente, il complesso edilizio si compone di due distinti corpi di fabbrica. Il primo, quello posto di fronte alla stradina sterrata di accesso è costituito da un piano terra e alcuni vani al piano superiore. È destinato prevalentemente ad uso abitativo. Il secondo corpo di fabbrica, posto a sud del primo, si sviluppa al piano terra e comprende un’area di corte a forma quadrata, recintata.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 20’ 32.86” N

Long. 17° 40’ 55.32” E

Per arrivarci:

Percorrendo la Strada Provinciale 138 che da Avetrana si collega alla strada Manduria – San Pietro in B., a circa un chilometro dalla strada che collega questa alla Tarantina, si imbocca il tratturo a sinistra che scende verso sud. La Casina Marcantuddu è a circa 800 mt dall’incrocio.

Emilio Distratis

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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L’edicola votiva in contrada Castelli

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Percorrendo la Provinciale 138 direzione Avetrana, a poco meno di 500 m dalla masseria Li Castelli, all’interno di un appezzamento ad oliveto, sul lato destro della strada, è presente una edicola votiva, già indicata sulla cartografia IGM del 1948. Non abbiamo contezza a chi è dedicata non essendo presente all’interno della nicchia, alcuna immagine sacra.

La particolarità di questa edicola, è che, a differenza di tante presenti sul territorio, non è posta sul ciglio della strada, bensì all’interno del fondo, tra i filari di ulivi.

L’epoca di sua realizzazione è antecedente, o coeva, alla prima metà del secolo scorso.

È realizzata interamente in blocchi di tufo locale, si presenta con una costruzione massiccia, le cui dimensioni sono di circa mt 1,00 x 1,00 di base con altezza di poco superiore a 2,50 mt.

La facciata principale, rivolta a nord, è delimitata alla sommità da una cornice finemente modanata. Lateralmente, invece, è delimitata da una cornice piatta, che con la parte bassa e quella poco sotto la cornice, forma un riquadro nella facciata principale. È possibile osservare ancora, seppur sbiadita dal tempo, l’originaria tinteggiatura ocra.

La nicchia, le cui dimensioni sono di cm. 40 di base e cm. 60 di altezza, è posta al centro della facciata principale, ed è definita nella parte inferiore da una cornice a balconcino, e tutt’attorno da una cornice che conserva ancora l’originaria tinteggiatura colore ocra. La parte superiore è ad arco a tutto sesto.

Nel complesso, è una edicola strutturalmente ben concepita, staticamente in buone condizioni, ma con un unico difetto che, dopo tanti anni, ancora non è stato rimosso: sulla facciata principale, sopra la nicchia, è in bella mostra un cartello che reca la scritta “12 bis / CACCIA CONTROLLATA”. Basterebbe questo a ricade il giusto decoro e significato religioso al piccolo monumento rurale.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 21’ 35.7” N

Long. 17° 39’ 25.20” E

 

Per arrivarci:

Da Manduria, percorriamo la SP 137, direzione San Pietro in Bevagna. Giunti al bivio con la Strada Provinciale 138 per Avetrana, svoltiamo a sinistra. A circa 1,3 km, all’interno dell’oliveto posto sul lato destro della provinciale, è presente l’edicola votiva.

Emilio Distratis

Avvertenze:

Progetto grafico ed impaginazione di testi e foto, sono di esclusiva proprietà dell’autore. Ogni riproduzione, anche parziale, deve essere preventivamente autorizzata dall’autore stesso.

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L’edicola votiva in contrada Torre Bianca

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Percorriamo la strada comunale che dalla provinciale Manduria – San Pietro in Bevagna, conduce a Uggiano Montefusco. Superiamo l’antica chiesetta della Madonna Concedi Grazie, prima dell’incrocio con la SP 136 Manduria – Maruggio.

Proseguendo oltre la provinciale, a circa 200 dall’incrocio, ecco che sulla destra incontriamo una edicola votiva.

L’epoca di costruzione è sicuramente successiva alla prima metà del secolo scorso perchè sulla cartografia IGM in scala 1 1:25000 non è riportato alcuna simbologia.

La costruzione presenta alcune particolarità. Innanzi tutto la base ha dimensioni maggiori della parte superiore, forse perché era già esistente una originaria costruzione e nel corso degli anni è stata ricostruita, oppure perché la base, molto più lunga della parte superiore, era stata costruita per altri scopi, successivamente adattata a edicola votiva.

La nicchia è ricavata dalla elevazione di semplici conci di tufo, sormontati da due fette di tufo stesso: appare, insomma, primitiva nella costruzione, non curata. Mancano, infatti, elementi di decoro, tipici di altre edicole già visitate.

Altra particolarità, poi, è l’elemento tronco conico (piramidale con gli spigoli arrotondati) posto alla sommità della costruzione, sopra i conci messi di piatto, a copertura della nicchia.

All’interno della nicchia, sono presenti quattro immagini sacre, su differenti supporti.

Attualmente è tinteggiata a calce.

Coordinate GPS

Lat. 40° 22 36.4” N

Long. 17° 36’ 55.6” E

Per arrivarci:

Da Manduria, percorriamo la SP 136, direzione Maruggio. A circa 2,0 km, all’incrocio con la strada comunale Uggiano – San Pietro in Bevagna, svoltiamo a destra. L’edicola votiva è a 200 mt, sul lato destro della strada.

Emilio Distratis

 

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Casina Pasanisi in contrada Scapolata

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Nei pressi del crocevia tra il Regio Tratturo Martinese, e la Strada Provinciale 98 Manduria – Santuario di San Cosimo alla Macchia, all’interno di un oliveto, è presente un antico fabbricato. I contadini del posto, a cui ci siamo rivolti, hanno riferito che è conosciuto come “Casina Pasanisi”. Vi si giunge percorrendo il tratturo che si innesta alla Provinciale.

Le sue modeste dimensioni, però, non fanno pensare ad una casina simile alle tante presenti sul territorio. Dalla consultazione delle mappe catastali e dell’Istituto Geografico Militare, non otteniamo alcuna informazione, se non, l’ubicazione, già presente nella prima metà del secolo scorso.

Trattasi nello specifico di un fabbricato costituito essenzialmente da due ambienti con copertura a volta del tipo tradizionale, a crociera. Il prospetto principale è rivolto a est, con una sola apertura di accesso quasi in posizione centrale e che immette in uno dei due ambienti, il più ampio. A ovest, invece, c’è un’altra apertura, più piccola della principale.

La facciata principale appare meglio rifinita rispetto alle altre. Infatti, si nota una zoccolatura che si raccorda con due lesene laterali e una fascia alla sommità. La porta di accesso, con la parte superiore ad arco a tutto sesto, è provvista di cornice piatta che si raccorda con la zoccolatura.

Sulla stessa facciata, si notano quelli che un tempo dovevano essere cinque mensole per appoggiare, forse, le travi per una pergola.

Dall’ambiente d’ingresso, una scala interna conduce al lastrico solare.

Gli ambienti sono spogli di ogni rifinitura, mentre le superfici esterne, in parte conservano la tinteggiatura in calce originaria.

 

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 26’ 7.86” N

Long. 17° 40’ 16.14” E

 

 

Per arrivarci:

Percorrendo la Strada Provinciale 98 per il Santuario di San Cosimo alla Macchia, a circa 4,00 km da Manduria, si incrocia il Regio Tratturo Martinese e la stradina di campagna che conduce alla casina, sulla sinistra della provinciale. La Casina Pasanisi è a circa 150 mt dall’incrocio, sulla destra.

 

Emilio Distratis

 

 

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L’edicola votiva in contrada Borraco

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03Verso la fine degli anni ’60 con gli inizi degli anni ’70 del secolo appena trascorso, la zona costiera di Manduria, ha registrato una intensa attività edilizia, tesa principalmente alla realizzazione delle cosiddette “seconde case” per il periodo estivo. Sono anni, questi, in cui, appunto, l’attività edilizia ha stravolto in modo irreparabile l’intera zona costiera, perché queste abitazioni sono sorte senza una pianificazione edilizia, per lo più in modo abusivo e poi successivamente condonate. Con le abitazioni, sono state realizzate anche nuove strade che corrono tra lotti di suolo recintati e che, talune di esse ancora oggi non sono asfaltate e sono prive di impianti pubblici, come ad esempio, tutta la vicina contrada “Scorcora”.

Questa breve premessa, ci aiuta a inquadrare meglio l’edicola votiva che illustriamo in questa settimana. La tipologia costruttiva e la mancanza di indicazioni sulle mappe consultate, ci inducono a pensare che l’edicola sia stata realizzata proprio durante gli anni ’70 – ’80 del secolo scorso.

L’edicola è stata realizzata sul muro di cinta, al crocevia tra la strada comunale che da Manduria conduce alla vicina località di Torre Borraco, e la via Borraco 4-ter.

Il piano inferiore appoggiato sullo spessore del muro, ha uno sbalzo sulla parte anteriore e posteriore. Da questo si innalzano le pareti laterali e di fondo che delimitano la nicchia, chiusa superiormente da due falde inclinate.

All’interno della nicchia, alcune immagini sacre e dei fiori in plastica.

Antistante la nicchia, sul piano stradale, dei conci di tufo delimitano una fioriera dove crescono rigogliose alcune piante in piena fioritura.

La nicchia è intonacata e tinteggiata a calce come il muro di cinta.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 18’ 55.8” N

Long. 17° 37’ 54.3” E

 

Per arrivarci:

Da litoranea salentina SP122, all’incrocio di Torre Borraco, imbocchiamo la strada comunale per Manduria, percorrendola per circa 1,3 km, sino all’edicola, posta sul lato destro al crocevia con la strada denominata via Borraco 4-ter.

Emilio Distratis

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Casina Barese in contrada Scufiapenta

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Percorrendo il tratturo martinese, a un chilometro circa dal bivio con la SS 7 ter, sulla destra, incontriamo la Casina Barese.

 

Sul Foglio 203 dell’Istituto Geografico Militare non è riportata alcuna indicazione. Consultando la Carta d’Italia del 1881, il fabbricato viene indicato come “Cas. Barese”.

Attira subito la nostra attenzione, le due strutture poste lungo la strada asfaltata, che delimitano l’ingresso al fondo. Due elementi in blocchi di tufo finemente lavorati, che conservano in parte ancora l’originaria tinteggiatura di colore azzurro. Ognuna ha una nicchia con cornice e terminano entrami con una cornice modanata, ben conservata.

Il fabbricato, posto a poche decine di metri dalla strada, è rivolto con la facciata principale a est. Si compone di due ambienti ma i segni lasciati sulla muratura esterna, fanno ipotizzare ad un altro vano oggi crollato, o più semplicemente ad una zona coperta, ma aperta verso l’esterno.

È realizzato interamente in blocchi di tufo locale con murature di vario spessore. Il vano a destra ha l’apertura più ampia, ad arco ribassato, mentre il vano a sinistra, l’apertura è ricavata da una originaria arcata. A fianco, una modesta vasca per l’acqua piovana o utilizzata un tempo, per le pratiche agricole.

Le volte di copertura sono del tipo classico a crociera, poggianti su pilastri angolari inglobati nella muratura.

Nel complesso, il fabbricato si presenta come “non finito”. Infatti appare mancante della lesena sul lato sinistro del prospetto e di una cornice alla sommità della facciata principale. Anche la facciata della casina, come le colonne di ingresso poste sul ciglio del tratturo, conserva in parte la tinteggiatura azzurra originaria.

Le condizioni statiche, precarie, hanno indotto a non avvicinarci troppo alla costruzione, limitando la nostra visita dall’esterno.

 

 

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 24’ 48.77” N

Long. 17° 41’ 32.4” E

 

 

Per arrivarci:

Percorrendo la Strada Statale 7 ter, direzione Lecce, e quindi la complanare sinistra, a circa 4,2 km da Manduria, si svolta a sinistra per la strada asfaltata. La casina è a 1,2 km circa all’interno di un oliveto.

 

Emilio Distratis

 

 

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L’edicola votiva in contrada Pozzi – Cardinale

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Quella che andiamo ad illustrare oggi, non è una vera e propria edicola votiva, come le tante che abiamo incontrato sparse un po’ sul territorio rurale di Manduria.

Infatti, per la tipologia costruttiva e pricipalmente perché non è riportata nelle mappe che abbiamo consultato, sicuramente è stata edificata sul finire del secolo scorso.

Vediamo insieme com’è realizzata. Innanzi tutto è arretrata dal ciglio stradale della provinciale che da Manduria, conduce a Maruggio. Ci troviamo in contrada Pozzi – Cardinale, contrada interessata dagli anni ’60 – ’80 ad una intensa attività edilizia, che ha visto nascere diversi villini, alcuni abitati tutto l’anno, altri prevalentemente durante i mesi primaverili – estivi. Le villette e le case di villeggiatura esistenti, sono state inglobate nel tessuto urbano che si è venuto a formare in quegli anni.

Sicuramente, quindi, l’edicola votiva, rientra in quell’epoca.

Fino a qualche anno fa, era invasa dalla vegetazione spontanea che qui cresce rigogliosa. Oggi, è stata ripulita l’intera zona e l’edicola è stata tinteggiata a calce.

È costituita da un piano orizzontale, quasi a formare la mensa d’altare, sorretto da entrambi i lati da muratura a cui sono addossate due elementi cilindrici di colore verde acqua.

Sopra di esso, si eleva una struttura alla cui base è ricavata una nicchia che ospita una sacra immagine della Madonna. È raccordata al ripiano da due elementi a spiovente.

Una esile cornice delimita la struttura ala sommità. Superiormente un’altra nicchia ospita al suo interno un’altra effige sacra, sostituita durante il periodo estivo, da una statuetta della madonna Immacolata. La nicchia è delimitata lateralmente da due elementi cilindrici di dimensioni ridotte che richiamano quelli posti alla base della struttura. Hanno la stessa colorazione verde. Sulla nicchia, si legge “AVE O MARIA”.

L’edicola termina superiormente con un timpano a doppio spiovente. Vi è poi un tondino di ferro che forma un ampioarco sulla nicchia superiore, e funge da sostegno alla pianta rampicante che vegeta efiorisce durante la stagione primaverile.

L’edicola è tinteggiata a calce.

Coordinate GPS

Lat. 40° 22’ 20.0” N

Long. 17° 36’ 47.36” E

Per arrivarci:

Da Manduria, si seguono le indicazioni per Maruggio, percorrendo la SP 136 per circa 3,00 km. L’edicola è sul lato destro della provinciale.

Emilio Distratis

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Masseria Nuova in contrada Mazara

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Poco fuori Manduria, sulla sinistra della SS 7 ter, direzione Lecce, ci sono i fabricati individuati come “Masseria Nuova”.

Sulla Carta d’Italia – anno 1874 – i fabbricati riportano il medesimo toponimo “Masseria Nuova”.

Sarebbe interessante, a questo punto, conoscere perché è stato attribuito tale indicazione. Possiamo supporre che un tempo, qui esitevano dei fabbricati, forse già destinati a masseria e che, alla loro demolizione, siano stati costruiti quelli tuttora esistenti. Ciò che avvalora la nostra tesi è il muro di cinta posto a ponente della masseria, realizzato con pietrame misto a bolo.

Il complesso edilizio si compone di due distinti corpi di fabbrica, rispettivamente a destra e a sinistra, alla fine del viale di accesso, con inizio dalla strada ortogonale alla statale.

Il fabbricato posto a settentrione, sulla destra del viale di accesso, è costituito da due livelli fuori terra, piano terra e prinao superiore; quello a sinistra, invece, si sviluppa esclusivamente al piano terra.

Attualmente sono sede di una azienda locale che costruisce celle frigoriferee arredi per attività commerciali.

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 20’ 5.1” N

Long. 17° 40’ 56.0” E

Per arrivarci:

Si percorre la Strada Statale 7 ter – direzione Lecce – per circa 1,5 km. La Masseria è posta sulla sinitra della statale e l’accesso è dalla strada sterrata che sbocca sulla statale.

Emilio Distratis

 

 

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Casina Spina in contrada Scarpone

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La rubrica di questa settimana ci porta a scoprire la Casina Spina.

Percorriamo la strada vicinale Scarpone direzione nord; a circa 1,2 km dalla strada circonvallazione Ta – Le, sulla destra, è ubicata la Casina Spina, così come è indicata nella planimetria IGM.

Trattasi di un piccolo fabbricato, prospiciente la strada vicinale, con accesso rivolto a est, all’interno del fondo a oliveto.

Si compone di un unico vano, con due diverse tipologie di copertura, forse riferibili ad altrettante epoche di costruzione. La parte più vicina all’ingresso, presenta una copertura a crociera, tipica della nostra zona, ossia “a squadro”. Segue poi, la copertura più interna, che è a botte. Sulla parete di fondo, frontalmente all’ingresso, si possono ancora notare i resti di un antico focolare.

L’ambiente, purtroppo è in stato di abbandono, e la costruzione presenta evidenti segni di infiltrazioni dalla copertura.

I muri, oltre il piano copertura appaiono incompleti, come se la costruzione dovesse essere sopraelevata. Non sappiamo se è da sempre così, oppure è il risultato di crolli avvenuti in tempi passati.

L’avanzato stato di degrado, non ci ha consentito di poter accedere all’interno per una visita accurata. Le pareti, sono in blocchi di tufo locale lasciati a vista, mentre internamente le superfici risultano tinteggiate a calce.

Sulla destra della casina, adiacente alla costruzione, possiamo ipotizzare la presenza di una cisterna interrata, come dimostrano i conci di tufo che delimitano una zona rettangolare.

Le condizioni statiche, precarie, hanno indotto a non avvicinarci troppo alla costruzione, limitando la nostra visita dall’esterno.

 

 

Coordinate GPS

Lat. 40° 24’ 53.36” N

Long. 17° 39.28.34” E

 

 

Per arrivarci:

Da via Mauro Rostagno – traversa della circonvallazione Ta – Le, si prosegue per la strada comunale vicinale Scarpone, per circa 1,2 km.

La casina è sulla destra, in corrispondenza di un bivio.

 

Emilio Distratis

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