Ad ovest della contrada Poverella che, come abbiamo visto, prende il nome dall’antica masseria, vi sono i fabbricati della Masseria Sant’Angelo, tutti racchiusi da un recinto alto costruito con pietrame a secco e diversi conci megalitici.
La masseria si sviluppa su un’area pianeggiante e rocciosa lievemente depressa verso nord.
L’alto recinto, racchiude, sul lato est i fabbricati, mentre sul lato ovest, una ampia zona rettangolare, suddivisa in riquadri e separati da viali. In uno di questi, cresce un’altissima palma, ben visibile dalla strada comunale. L’accesso è da un arco posto sul lato sud del recinto.
Altri accessi, invece, sono ubicati sul lato est della recinzione, e immettono uno in una zona coltivata, l’altro, direttamente nel cortile di pertinenza dei fabbricati.
I fabbricati sono tutti costituiti da piano terra, e sono divisi tra il corpo di fabbrica principale destinato ad abitazione, nella parte centrale dell’area recintata, e di altri fabbricati sul lato nord del recinto e sul lato sud, che separa la piccola area coltivata.
Particolare è la torretta (o garitta) posta all’angolo nord –ovest della recinzione, simile a quelle della masseria Schiavoni, lungo la strada comunale per Lizzano.
Durante la nostra visita alla masseria, abbiamo avuto modo di osservare nella zona a sud del recinto, tra i cespugli della macchia mediterranea, alcune tombe scavate nel banco roccioso, con l’orlo stretto e poco profonde, riferite al periodo medioevale. Sempre tra la macchia, alcuni fori circolari scavati nella roccia, fanno ipotizzare ad un utilizzo nel passato. Sicuramente vi erano altre sepolture, oramai cancellate dall’antica cava di estrazione.
Attualmente la masseria è disabitata e con evidenti segni di cedimenti e crolli strutturali.
Coordinate GPS
Lat. 40° 24’ 40.0” N
Long. 17° 36’ 29.7” E
Per arrivarci:
Seguendo le indicazioni per via Santo Stasi, superato l’incrocio con la circonvallazione TA – LE, si prosegue e si svolta a destra per la strada vicinale che conduce alla masseria Poverella. A Pochi metri dall’incrocio, sul lato sinistro della vicinale, si apre un tratturo preferibilmente da percorrere a piedi, che conduce direttamente alla masseria, dopo circa 300 mt.
Emilio Distratis
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